Un semplice trucco con una bottiglia per migliorare i termosifoni e abbassare i consumi di casa

Un semplice trucco con una bottiglia per migliorare i termosifoni e abbassare i consumi di casa

Franco Vallesi

Dicembre 14, 2025

Con l’arrivo del freddo, chi vive in appartamenti con termosifoni noto un gesto molto comune: posizionare una bottiglia d’acqua vicino al calorifero sperando di ottenere un riscaldamento più rapido e duraturo. Questo semplice accorgimento, diffuso soprattutto nelle stagioni più rigide, ha una base scientifica reale eppure spesso viene interpretato in modo errato. L’idea è che l’acqua, una volta riscaldata dal calore del termosifone, accumula energia e la rilascia lentamente, aiutando a mantenere la stanza più calda anche dopo lo spegnimento dell’impianto. Ma qual è la dinamica esatta di questo processo e cosa cambia realmente nella temperatura dell’ambiente?

Come funziona davvero il trucco della bottiglia sul termosifone

La chiave del meccanismo è nelle proprietà termiche dell’acqua, che possiede un calore specifico molto elevato. Ciò significa che serve molta più energia per aumentare di un grado la temperatura di un litro d’acqua rispetto all’aria della stanza. Analogamente, l’acqua si raffredda con lentezza, restituendo il calore a rilento e contribuendo così a una permanenza più duratura della temperatura interna. Un esempio naturale di questo effetto lo si trova nelle zone costiere, dove la presenza del mare ammorbidisce le variazioni termiche stagionali proprio grazie alla capacità dell’acqua di trattenere e rilasciare calore.

Un semplice trucco con una bottiglia per migliorare i termosifoni e abbassare i consumi di casa
Bottiglie d’acqua allineate su un tavolo, richiamo visivo alla “bottiglia d’acqua” vicino al termosifone. – databaseimmobiliareitaliano.it

In casa, mettere una bottiglia piena di acqua vicino al termosifone crea una sorta di riserva termica che assorbe parte del calore generato dal radiatore e lo mantiene disponibile per un periodo più lungo. È questo il motivo per cui, in molte abitazioni, dopo aver spento il riscaldamento si percepisce un progressivo calo della temperatura più lento rispetto all’immediato abbassamento che si avrebbe senza la bottiglia.

Va però sottolineato che l’energia complessiva immessa nel locale rimane invariata, qualunque sia la presenza della bottiglia. L’acqua non crea calore aggiuntivo, ma modifica soltanto la dinamica con cui il calore si distribuisce nel tempo. Di conseguenza, in certe situazioni, questo sistema può consentire di spegnere il riscaldamento qualche minuto prima senza percepire subito il freddo, anche se l’efficacia dipende da fattori importanti come la dimensione della stanza, l’isolamento, la potenza del termosifone e la posizione della bottiglia stessa. È una differenza che, chi vive in contesti urbani con spifferi o infissi poco performanti, spesso non percepisce a pieno.

Perché serve una buona quantità d’acqua e cosa cambia con l’umidità

Non basta una semplice bottiglietta d’acqua per ottenere un effetto tangibile nel comfort termico della stanza. Per un impatto significativo è necessaria una quantità consistenti di acqua che possa realmente accumulare e rilasciare calore in maniera efficiente. Considerando un ambiente con un volume medio di circa 50 metri cubi, l’aria presente pesa all’incirca 60 chilogrammi. Essendo la capacità termica dell’acqua circa quattro volte superiore a quella dell’aria, per equilibrarne l’effetto sono necessari almeno 15 litri d’acqua accanto al termosifone. Questo comporta l’uso di contenitori di dimensioni rilevanti, spesso difficili da collocare negli spazi domestici.

Un ulteriore aspetto da considerare riguarda la presenza o meno di umidità. Se la bottiglia è aperta, l’acqua evapora lentamente, aumentando così l’umidità relativa dell’ambiente. Questo incremento può influire positivamente sulla percezione del calore, perché un’aria leggermente più umida riduce la dispersione di acqua dalla pelle e rende la sensazione di freddo meno intensa. Se invece la bottiglia è sigillata, l’acqua agisce esclusivamente come massa termica senza alterare i livelli di umidità. Dal punto di vista strettamente termico, un aumento dell’umidità innalza di poco il calore specifico dell’aria, ma l’effetto più rilevante si avverte sulla sensibilità personale alla temperatura.

La gestione del calore all’interno di una casa è complessa e dipende da molte variabili: dall’isolamento alle infiltrazioni, dalla posizione dei termosifoni al tipo di infissi e all’arredo. Proprio questi elementi determinano quanto il “trucco della bottiglia” possa essere efficace o marginale. Non è una strategia risolutiva per problemi di riscaldamento o di efficienza energetica, ma un semplice sistema che, in certe condizioni, può aggiungere qualche minuto di comfort termico quando l’impianto viene spento.

Questo rituale domestico, più che una fonte di calore, rappresenta una testimonianza concreta del ruolo centrale che l’acqua gioca nella gestione della temperatura, dai grandi meccanismi climatici fino agli ambienti in cui viviamo ogni giorno. È quindi un promemoria per comprendere meglio le leggi fisiche che governano il riscaldamento degli ambienti e la distribuzione del calore durante tutto l’anno, aiutando a conoscere più a fondo il funzionamento dei termosifoni nelle abitazioni italiane e non solo.

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