Ho scoperto perché aprire le finestre tra le 8 e le 10 in inverno fa calare il calore e aumentare le spese

Ho scoperto perché aprire le finestre tra le 8 e le 10 in inverno fa calare il calore e aumentare le spese

Franco Vallesi

Dicembre 17, 2025

Aprire le finestre nelle prime ore del mattino in pieno inverno può sembrare la mossa più naturale e salutare del mondo. Diciamolo: non sempre è così semplice. Se ti trovi in città italiane, soprattutto tra le 8 e le 10, l’aria fuori è spesso notoriamente fredda e carica di inquinanti. Colpa del traffico intenso, certo, ma anche del clima stabile che – di solito – trattiene polveri dannose vicino al suolo. Insomma, arieggiare in questo intervallo rischia di essere controproducente, peggiorando sia il comfort dentro casa sia il benessere di chi ci abita.

Il momento più indicato per arieggiare durante l’inverno

Che sia per evitare umidità stagnante o per limitare l’accumulo di agenti inquinanti al chiuso, rinnovare l’aria di casa resta un’operazione da non sottovalutare. Tuttavia, attendere prima di aprire le finestre è consigliabile, specie nelle città. Intorno alle 8-10 del mattino il freddo fuori è pungente – un effetto esasperato dalle correnti gelide – mentre l’inquinamento si fa sentire per via del picco del traffico e del tempo stabile, ideale per intrappolare PM10 e PM2.5. Meglio allora scegliere momenti come la tarda mattina, tra le 10:30 e le 11:30, oppure il tardo pomeriggio, verso le 17-18, quando la situazione migliora un po’.

Ho scoperto perché aprire le finestre tra le 8 e le 10 in inverno fa calare il calore e aumentare le spese
Nebbia mattutina avvolge la valle, sconsigliando l’apertura delle finestre per evitare aria fredda e inquinata in casa. – databaseimmobiliareitaliano.it

In questi orari la temperatura esterna si alza di qualche grado e l’aria interna si rinnova con meno sostanze inquinanti. La sensazione – specie tra chi vive in città come Roma, Milano o Torino – è che ventilare a questi orari aiuti a mantenere una temperatura più calda e uniforme in casa, evitando quella fastidiosa aria gelida che entra di botto. La pratica di aprire solo negli orari giusti evita quei bruschi sbalzi di temperatura che fanno male a molti, soprattutto anziani e bambini, o chi soffre di problemi respiratori. Stranamente, pochi ci fanno caso, eppure si tratta davvero di un dettaglio da tenere in considerazione.

Le conseguenze dell’aria fredda e inquinata nelle ore mattutine

All’alba, quando ancora tutto è avvolto dall’umidità e la città non si è del tutto svegliata, la qualità dell’aria può lasciare a desiderare. Polveri sottili in grande quantità, gas tossici da scarichi auto: un cocktail poco raccomandabile. Aprire le finestre tra le 8 e le 10 significa lasciare entrare un’ondata fredda e densa di inquinanti, che subito abbassa la temperatura interna.

Il risultato? Ghiaccio nelle ossa e maggior rischio di raffreddori o problemi respiratori per chi è più fragile. Nel frattempo, quei contaminanti si depositano negli ambienti di casa, peggiorando la qualità dell’aria al chiuso. Tecnici del settore, che misurano la situazione nelle abitazioni urbane, confermano questa dinamica fastidiosa.

Allora, cosa fare? Aprire le finestre solo per pochi minuti, più volte al giorno – magari due o tre – e scegliere con cura gli orari: nelle ore in cui la temperatura sale un po’ e l’inquinamento cala. Usare un igrometro aiuta a controllare il livello di umidità interna, mentre una combinazione di deumidificatori e ventole mantiene l’aria fresca senza far impazzire il termometro.

In sostanza, calibrare la ventilazione in base all’ambiente esterno rende la casa un luogo davvero sano e caldo, evitando – diciamo così – sprechi inutili di energia. Specialmente in inverno, la casa dovrebbe essere un rifugio sicuro, dove l’aria gira bene e nessuno rischia di gelarsi.

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