Trentino analizza il paradosso tecnologico: crescita economica e calo del benessere sociale

Trentino analizza il paradosso tecnologico: crescita economica e calo del benessere sociale

Franco Vallesi

Dicembre 18, 2025

Nei corridoi delle aziende o quando si parla di tecnologia in piazza, l’intelligenza artificiale sta cambiando davvero il modo in cui si crea valore economico. Il balzo del valore di mercato di certe realtà high-tech non lascia dubbi su questa trasformazione. Ma, insieme a queste opportunità, cresce una certa preoccupazione per gli effetti sociali e personali. Non tutti vedono con calma la convivenza con i sistemi automatizzati, anzi, il disagio si fa sentire, anche fra chi non lavora nel settore.

In passato, la fiducia nelle nuove tecnologie dominava. Oggi? L’entusiasmo si è ridotto parecchio. Solo meno di un terzo della popolazione si sente davvero tranquillo davanti all’arrivo massiccio di sistemi intelligenti che influenzano il lavoro e le scelte di ogni giorno. Segno evidente, non solo di un’evoluzione tecnica, ma soprattutto di un cambio nel modo in cui la società valuta rischi e vantaggi: tante volte sembra tutto molto distante dalla vita di ogni giorno, e poco legato a un reale miglioramento.

Il dilemma del lavoro: innovazione o sostituzione?

Se pensiamo alla crescita dell’intelligenza artificiale nel lavoro — ecco, il dibattito si accende subito. In testa, le aziende high-tech che hanno visto moltiplicare il proprio valore. Ma da qui a dire che i lavoratori hanno più sicurezza o stanno meglio, ce ne passa.

Trentino analizza il paradosso tecnologico: crescita economica e calo del benessere sociale
Uomo in abito analizza dati finanziari complessi su schermo futuristico, simbolo della crescita economica basata sulla tecnologia. – databaseimmobiliareitaliano.it

Un nodo cruciale riguarda l’automatizzazione delle mansioni ripetitive, ma non solo: pure compiti di tipo intellettuale o creativo sono coinvolti, e questo fa venire una certa ansia nel mondo del lavoro. Chi magari lavorava in settori considerati “sicuri” oggi si sente più vulnerabile. Studi recenti mostrano come l’automazione sposti le opportunità, influenzando in modo importante la distribuzione della ricchezza e la stabilità sociale.

Spesso, nelle pause al bar o a mensa, si sente parlare di paura vera: “E se mi sostituiscono con un algoritmo?”. Ormai, questa preoccupazione non riguarda solo chi fa lavori manuali, ma anche chi si occupa di conoscenza e creatività. Per i giovani, in particolare, entrare nel mercato del lavoro significa fare i conti con un mondo più competitivo e incerto. Una realtà che cambia scelte di studio e di carriera—ecco un dettaglio non da poco.

Tra ottimismo istituzionale e scetticismo popolare

Le istituzioni ci mettono impegno per spingere l’uso di questi sistemi intelligenti, ma la fiducia della gente? Non è granché. Secondo vari sondaggi estesi, meno del 40% degli intervistati si fida dell’industria tecnologica che lavora sull’intelligenza artificiale. Un dato che fa riflettere, soprattutto se si pensa che la sanità o la finanza – rispettivamente – godono di una maggiore fiducia, forse per regolamentazioni più chiare e trasparenza.

Il problema sta più nel modo in cui l’AI viene commercializzata e utilizzata socialmente, non tanto nella tecnologia in sé. I timori più grandi riguardano la gestione dei dati personali, il controllo delle decisioni automatizzate e la paura che i profitti finiscano in poche mani, lasciando molti indietro.

Chi abita in città grandi come Milano spesso non si rende conto che la diffidenza nasce pure dalla scarsa chiarezza con cui si comunica al pubblico. La mancanza di un dialogo trasparente genera incomprensioni e il clima di sfiducia cresce. Nel frattempo, l’intelligenza artificiale avanza a ritmo sostenuto, sorretta da investimenti forti che raramente coinvolgono la società civile in discussioni aperte.

Ora la sfida doppia: correre dietro all’innovazione per non perdere terreno a livello globale, e al tempo stesso costruire un rapporto più equilibrato e consapevole tra le persone e la tecnologia. Situazione evidente qui in Italia e in molte zone d’Europa, dove si cerca risposte che vadano oltre la crescita economica, e affrontino pure le implicazioni etiche e sociali di questa spinta.

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