Attenzione: 5 abitudini domestiche che aumentano inconsapevolmente i consumi energetici in casa

Attenzione: 5 abitudini domestiche che aumentano inconsapevolmente i consumi energetici in casa

Franco Vallesi

Dicembre 19, 2025

Quante volte, senza accorgercene, diamo vita ad abitudini apparentemente innocue che però, messe insieme, finiscono per incidere davvero sulla bolletta elettrica e – ovviamente – sull’ambiente? Spesso si pensa di avere tutto sotto controllo, ma alla fine capita di tenere accesi apparecchi inutili o di lasciare luci accese senza motivo, generando così veri sprechi. Alla fine dell’anno, quei piccoli gesti nemmeno troppo rilevati si trasformano in una spesa più alta e in un consumo di energia che avrebbe potuto essere evitato. E allora, quali sono esattamente le pratiche più diffuse che pesano, a volte anche parecchio, sui consumi delle case italiane?

Il consumo nascosto dei dispositivi in standby

Televisori, decoder, computer e caricabatterie sembrano spenti, ma in realtà restano collegati alla rete elettrica. Le lancette non si fermano: energia continua a circolare. Si parla di consumo fantasma o – come dicono in gergo – “vampiro energetico”. La luce rossa della spia sul televisore o i display digitali di certi elettrodomestici non dormono mai: bruciano elettricità giorno e notte. Per farsi un’idea, un singolo dispositivo in standby può assorbire fino a 10 watt all’ora. Moltiplicato per tutto l’anno? Ecco lo spreco davanti agli occhi, chiaro come il sole.

Attenzione: 5 abitudini domestiche che aumentano inconsapevolmente i consumi energetici in casa
Una presa elettrica in cui sono inseriti due caricabatterie: uno nero, l’altro bianco, con cavo USB. Simbolo di consumo energetico. – databaseimmobiliareitaliano.it

Quando si tratta di ridurre questa voce di consumo, molti ignorano una cosa semplice: staccare la spina o usare ciabatte con interruttore per spegnere completamente gli apparecchi quando non servono. Risultato? Un taglio fino al 10% sulla bolletta media della famiglia italiana. Non è poca cosa, soprattutto nelle case di città piene di elettronica. E poi, staccare la corrente limita pure i rischi di sovraccarichi o incidenti. Casi che non vanno mai sottovalutati.

Tenere a mente quanto consumano in standby – questa energia “invisibile” ma sempre presente – aiuta a capire perché la spesa annuale dall’elettricità non è mai così leggera come potrebbe sembrare. Spesso, il dettaglio sfugge, ma pesa eccome.

Frigorifero e illuminazione: sprechi sottovalutati ma continui

Il frigorifero, insomma, non è certo un “angelo custode” del risparmio. Anzi, si può dire che sia uno degli elettrodomestici che mangiano più energia in casa, arrivando a coprire fino al 20% del consumo elettrico. Un errore comune? Tenere aperto lo sportello troppo spesso o per troppo tempo, così l’aria fredda scappa via e il motore si incarica di rimettere tutto a posto, consumando di più. Alimenti caldi dentro il frigo o temperature impostate troppo basse peggiorano le cose. La temperatura più giusta? Circa 4°C per il frigorifero e -18°C per il congelatore. Perdendo qualche grado in più, il consumo può aumentare anche del 5% a ogni variabilità.

Ora, l’illuminazione è un altro podio da non sottovalutare. Lasciare luci accese in stanze vuote o dimenticare di spegnere è un consumo evitabile. Prendiamo una lampadina da 60 watt accesa inutilmente: può sfiorare i 175 kWh all’anno, e forse anche oltre. Moltiplicato per chi ha tante lampade in casa, soprattutto in abitazioni grandi o senza sistemi di illuminazione “intelligenti”, la spesa cresce parecchio. Nelle città, specialmente nei mesi invernali dove la luce naturale scarseggia, questa cosa si nota tanto.

Per risparmiare, azioni semplici e immediate fanno la differenza: usare sensori di movimento o, più banalmente, spegnere la luce andando via dalla stanza. Piccoli gesti che, nel tempo, contano parecchio.

Il peso delle abitudini quotidiane sull’acqua calda e sugli elettrodomestici

Parliamo adesso dell’acqua calda: una vera e propria “diva” del consumo domestico. Docce lunghe o rubinetti lasciati aperti mentre ci si insapona – roba che capita a tutti – fanno lievitare la spesa. Dieci minuti sotto la doccia ‘portano via’ circa 150 litri di acqua calda, più o meno. Accorciare anche solo la metà della durata aiuta a risparmiare non poco.

Un altro “trucco” per consumare meno? Installare sistemi chiamati riduttori di flusso sui rubinetti, che favoriscono un uso contenuto dell’acqua senza fastidi: si abbassa l’uso dal 20 al 30%. E poi, mai trascurare le perdite – ed è un dettaglio non da poco: basta una perdita piccola, come trenta gocce al minuto, per sprecare più di 200 litri al mese. Cosa che succede sia in campagna sia nei condomini in città.

Quando si parla di elettrodomestici, spesso l’errore maggiore sta nelle abitudini. Fare partire lavatrvice o lavastoviglie a mezzo carico o scegliere programmi con temperature troppo alte, per esempio, “fanno male” al portafoglio. Caricare la lavatrice a pieno carico ottimizza il consumo per ogni lavaggio. E i programmi eco a 30°C possono dare risultati quasi uguali a quelli a 60°C, risparmiando circa il 40% di energia.

Chi abusa dell’aria condizionata magari lo sa: impostare temperature basse come 18°C spreca, senza un vero vantaggio. Con 24°C si sta bene e si risparmia. Poi, non c’è niente da fare: l’asciugatrice rimane una delle peggiori consumatrici di energia. Il vecchio metodo di stendere i panni all’aria aperta resta imbattibile e, insomma, più green.

Tenere a bada questi sprechi? Basta un po’ di attenzione – e la voglia di cambiare qualche abitudine. Negli ultimi tempi molte famiglie italiane stanno facendo proprio così, provando a trovare un equilibrio tra risparmio e comodità. Il risultato? Bollette più leggere, spesa sotto controllo e un aiuto concreto all’ambiente. Nulla di astratto: roba vera, che si vede e si sente.

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