Saldo IMU sulla seconda casa: la ricevuta essenziale per evitare pagamenti aggiuntivi entro dicembre 2025

Saldo IMU sulla seconda casa: la ricevuta essenziale per evitare pagamenti aggiuntivi entro dicembre 2025

Franco Vallesi

Dicembre 22, 2025

Chi ha in mente una seconda casa in Italia sa bene che spesso si ritrova a dover pagare l’Imposta Municipale Unica (IMU). Ma, sai, esistono alcuni casi – più di quanti si pensi – in cui la tassa si può evitare senza problemi, a patto di avere tutta la documentazione in regola. La legge fiscale in effetti prevede esenzioni legate all’utilizzo concreto della casa, qualcosa che non tutti conoscono. Il punto è poter provare la residenza abituale e il reale uso dell’immobile, un dettaglio capace di alleggerire il conto per tante famiglie.

Negli ultimi tempi, una sentenza della Corte Costituzionale ha cambiato il gioco, soprattutto per le coppie sposate che vivono in case diverse per ragioni personali o di lavoro. Fino a poco fa, una delle due abitazioni era sempre considerata “seconda casa”, con la relativa tassazione, pure se uno dei coniugi ci abitava davvero. Una situazione che – diciamolo – creava ingiustizie rispetto alle coppie di fatto. Ora invece l’interpretazione è più bilanciata.

Il cuore della novità sta nel fatto che non basta più essere sposati per far valere l’esenzione: bisogna dimostrare la residenza effettiva e abituale in entrambe le case. Ha un impatto concreto sul portafoglio, perché consente di considerare principali tutte e due le abitazioni dove i coniugi vivono stabilmente. Così tante famiglie a fine anno hanno potuto risparmiare sull’IMU o addirittura richiedere rimborsi per tasse pagate in più.

La svolta per le coppie con residenze separate

Prima, il sistema considerava una sola casa come principale per ogni famiglia e chi abitava in due posti diversi – ad esempio un coniuge trasferito per lavoro – veniva sempre tassato come se avesse una seconda abitazione. Ecco che nasceva fastidio, soprattutto se si pensava alla diversità di trattamento con le coppie di fatto.

Saldo IMU sulla seconda casa: la ricevuta essenziale per evitare pagamenti aggiuntivi entro dicembre 2025
Saldo IMU sulla seconda casa: la ricevuta essenziale per evitare pagamenti aggiuntivi entro dicembre 2025 – databaseimmobiliareitaliano.it

Ora la legge sostiene che ogni immobile può essere definito abitazione principale – basta che chi lo possiede dimostri di viverci stabilmente. La regola riguarda sia coppie sposate che unite civilmente, e fa finalmente chiarezza su un tema che per anni ha fatto discutere. Il fulcro resta la presenza reale in casa, non il solo stato civile.

Ma come si gira questa pagina? Il problema è che spostare la residenza anagrafica è una cosa facile, anche troppo. Serve però mostrare che la vita di tutti i giorni si svolge nella casa indicata: documenti, abitudini, insomma la prova tangibile di una stabile presenza. Solo così si evita che qualcuno possa approfittarne.

Come dimostrare di abitare davvero nella seconda casa

Quando si chiede l’esenzione IMU per la seconda casa, occorre una serie di documenti precisi. Le bollette di luce, gas e acqua sono sempre le prime che il Comune vuole vedere, perché indicano un consumo in linea con una presenza abituale – nessun consumo ecco, di fatto indicano che la casa è vuota o poco usata.

Altri documenti utili? Un certificato aggiornato di iscrizione al Servizio Sanitario Nazionale con il nuovo indirizzo, oppure contratti internet o telefonici, magari iscrizioni ai trasporti locali, dettagli che raccontano una routine vera. Nelle grandi città poi, spesso la residenza anagrafica è solo un nome sulla carta – il vero punto sta nelle tracce della vita quotidiana.

La domanda va inviata al Comune con tutta la documentazione adatta. E meglio conservare ricevute e contratti per almeno cinque anni, tempo utile alle verifiche in retrospettiva che l’amministrazione fiscale può fare senza preavviso. Mancano prove? Allora arriva la richiesta di pagamento, e pure con aggiunte di sanzioni e interessi.

Insomma, questo sistema è una specie di filtro che fa passare solo chi realmente abita stabilmente in due case. Un argomento che interessa parecchio, soprattutto chi vive in città grandi come Roma o Milano, dove le residenze separate ormai sono un dato di fatto.

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