Ogni anno, quando si avvicina la scadenza del bollo auto, molti italiani si ritrovano a fare i conti con una piccola fonte di ansia, soprattutto chi vive con un reddito fisso. Dal 2026 ci sarà una novità che in tanti aspettavano: l’esenzione completa per chi ha superato i 65 anni. Un aiuto concreto, deciso per alleggerire una tassa che spesso pesa parecchio, specie in tempi di rincari e non poche difficoltà economiche. Ecco il punto: non basta avere l’età anagrafica, bisogna capire bene quali requisiti valgono e come muoversi per richiedere l’esenzione.
Il bollo auto e il peso sulle famiglie anziane
Il bollo auto è una tassa che tutti noi conosciamo, obbligatoria per i veicoli a motore in circolazione. Il calcolo è piuttosto complesso e tiene conto della potenza del motore, della categoria del veicolo e, per chi ha una vettura ecologica, anche delle emissioni di CO2. Si tratta di un’imposta regionale, nata per sostenere servizi e infrastrutture pubbliche, ma diventata una spesa fissa piuttosto pesante per tanti, specialmente pensionati e famiglie con entrate limitate. Basta guardare al momento in cui scade e il bollo deve essere pagato: per molti rappresenta una voce importante nel bilancio domestico.

La misura che scatterà nel 2026 è stata accolta con un certo sollievo da vari settori della società. Non è solo un vantaggio tributario riservato agli anziani, ma una sorta di sostegno pensato per chi ha più di 65 anni e un reddito entro certi parametri rigorosi. Il cuore della questione riguarda l’equità fiscale e il supporto alla mobilità degli anziani, importante per mantenere la loro indipendenza e permettere partecipazione attiva nella vita quotidiana. Basta guardare a chi abita nei quartieri popolari di molte città italiane: avere un’auto è spesso un vero salvavita, visto che il trasporto pubblico spesso non è all’altezza.
Chi può chiedere l’esenzione e come fare
Avere più di 65 anni non significa – di per sé – ottenere subito l’esenzione del bollo. Le nuove regole richiedono una verifica attenta dei requisiti, compreso il controllo del reddito. Solo chi soddisfa entrambi i criteri – età e limiti di reddito stabiliti – potrà beneficiare della riduzione. È un sistema studiato per limitare possibili abusi e concentrare l’aiuto davvero su chi ne ha bisogno.
La domanda va presentata esclusivamente attraverso i canali della regione di residenza. Ci si può recare agli sportelli fisici oppure utilizzare le piattaforme online. La modulistica è piuttosto dettagliata: bisogna fornire dati personali, informazioni sul veicolo e documentazione che certifichi età e situazione reddituale. Sebbene la burocrazia possa sembrare macchinosa – cosa che spaventa sempre –, è un passo indispensabile per avere conferma ufficiale del diritto all’esenzione.
Non mancano, nelle varie regioni, sportelli dedicati con personale preparato a guidare gli utenti nella compilazione delle pratiche. L’aspetto digitale ha migliorato molto l’accesso, ma c’è ancora qualche difficoltà, specie nelle zone meno urbanizzate o più isolate. Ecco il dettaglio non da poco: la quantità di richieste che arriva conferma che l’informazione sta raggiungendo un numero crescente di persone, con attenzione e interesse reale.
Una risposta concreta alle difficoltà economiche
Il nuovo meccanismo di esenzione totale del bollo per chi ha più di 65 anni con reddito limitato rappresenta una risposta solida alle difficoltà che molte persone affrontano. Costi della vita in salita e spese fisse come questa imposta regionale creano tensioni economiche che impattano sulla qualità della quotidianità e sulla possibilità di muoversi in autonomia.
Si va oltre un semplice sconto fiscale: la misura ha una forte valenza sociale, aiuta chi deve mantenere la mobilità – e si sa quanto sia importante questo aspetto, specie dove i mezzi pubblici sono scarsi. Ad esempio, in diverse aree del Centro e Sud Italia, affidarsi all’auto privata è ancora la norma per andare dal medico o fare la spesa. Senza questo, come si fa?
Resta da vedere come questa novità influirà sul gettito fiscale regionale e sulle entrate da bolli auto. È probabile – e se ne parla da tempo – che altre regioni si orientino verso provvedimenti simili, soprattutto in uno scenario dove le fasce più fragili richiedono sempre più attenzione. Nel frattempo, molte amministrazioni locali stanno già aggiornando i propri sistemi per gestire al meglio le domande, un cambiamento che i cittadini osservano con un mix di speranza e attenzione.
